Gaza, Frattini: "Il cessate il fuoco è la prima richiesta italiana"
di Nicoletta Cottone
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7 gennaio 2008
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Il cessate il fuoco temporaneo a Gaza è un palliativo su cui la comunità internazionale non si può accomodare. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, dinanzi alle Commissioni Affari esteri di Camera e Senato, nella sua relazione sulla situazione che si è determinata nella striscia di Gaza. Il cessate il fuoco è la prima richiesta che il Governo italiano formula, ha detto Frattini. Un cessate il fuoco immediato, che sia temporaneo all'inizio ed "entro breve si trasformi in un cessate il fuoco permanente". Le 3 ore di sospensione per assicurare un corridoio umanitario - tre ore tutti i giorni - annunciato da Israele a Gaza sono "il primo spiraglio a una tregua permanente" secondo il ministro Frattini.
Hamas ha violato uno dei pilastri del processo di pace. "Hamas - ha detto Frattini - non solo ha violato la tregua, ma anche uno dei pilastri del processo di pace", che si fonda sul principio "terra in cambio di pace". Il ministro ha anche denunciato la violenza dei miliziani di Hamas contro Fatah, "un aspetto importante, troppo poco sottolineato in queste ore". Il titolare della Farnesina ha parlato di "uccisioni, gambizzazioni e arresti. Il ministro degli Esteri ha riconfermato "pieno sostegno al governo dell'Autorità nazionale palestinese", ha espresso "solidarietà al presidente palestinese Abu Mazen i cui uomini sono vittime in questi giorni" delle azioni di Hamas "perchè esponenti di Fatah". Una tregua permanente, ha detto Frattini, impone "come precondizione la assoluta garanzia che Hamas non sia rifornita di armi".
Israele non ha interesse alla rioccupazione della Striscia di Gaza. "Non credo che Israele abbia nè interesse nè volontà a una rioccupazione della Striscia di Gaza". Secondo il titolare della Farnesina lo Stato ebraico non ha interesse "per i costi politici" che questo implicherebbe, e volontà per le parole espresse da Shimon Peres e dagli altri leader israeliani.
L'Italia chiederà ai Paesi del G8 un coordinamento degli aiuti umanitari. Come presidente del G8, l'Italia "vuole promuovere un sostegno corale, internazionale, alla soluzione che il presidente Mubarak ha esposto al Consiglio di sicurezza", perché é "l'unica possibilità concreta attualmente sul terreno". Frattini ha sottolineato dinanzi ai parlamentari di averne già parlato con gli omologhi giapponese, tedesco e russo. L'Italia chiederà agli altri paesi del G8 di istituire "un coordinamento degli aiuti umanitari" per la striscia di Gaza. Il ministro ha spiegato che intende creare anche a livello nazionale un "coordinamento" tra gli interventi statali e quelli della "cooperazione decentrata".
Troppe le vittime innocenti. Dal 30 dicembre, ha sottolineato il titolare della Farnesina, "é aumentato a livello drammatico il numero delle vittime, e certamente una parte di queste vittime non sono combattenti delle milizie di Hamas, ma vittime innocenti palestinesi". Nonostante il governo di Tel Aviv abbia documentato "l'uso da parte di Hamas di civili innocenti come una sorta di scudi umani diretti o indiretti", resta "una sfida importante per Israele limitare ed evitare il coinvolgimento di vittime civili". Frattini ha riferito di aver personalmente chiesto a Israele di "adottare tutte le misure possibili perché ciò accada, in particolare, se possibile, ricorrendo a forme dirette di avviso preventivo ai civili che abitano in luoghi dove Hamas ha occultato armi e missili".
L'audizione del ministro, sollecitata dal Presidente della Commissione di Montecitorio Stefano Stefani, è trasmessa, grazie a un accordo di collaborazione con la Camera, in diretta sul sito del Sole 24 Ore.
